Trinità


Unico colore, tre unità accentuate, collegamenti di percorso diversi, con diversa intensità lungo il percorso;  area interna limitata, esterna illimitata.
 
La Trinità: tre persone diverse, uguali nella sostanza, ma distinte nel modo di relazionarsi e di essere orientati verso l'area interna.
 
L'umanità è tra la Trinità, la Trinità racchiude l'umanità, la descrive e la incarna, abbracciandola in modo diverso. Il bianco dell'interno e dell'esterno esprime la possibilità di recedere da parte dell'umanità a questo abbraccio proposto.

Intimità


Sfondo grigio indicante un settore anonimo e indefinito; il bianco dei due tratti collegati tra loro esprime purezza, sincerità, il tratto azzurro separato in discesa fa immaginare una realtà che viene calata dal cielo; il verde tratto terrestre indica che il dono ricevuto va incarnato e trasmesso nella profondità della terra, quindi da un infinito a un altro, mantenendo l'apertura.
 
L'intimità è unire l'abbraccio umano, ma senza mai chiudersi in se stessi: ricevendo dall'alto questa realtà come dono sacro, celeste, alto e altro da noi. Accogliere, quindi.
E poi, trasmettere, non restare chiusi nell'intimismo, ma aprire l'intimità attraverso il passaggio terrestre a una dimensione più profonda, sempre aperta al futuro e al mistero ancor più profondo.
 
La vera intimità non sta mai all'intimismo; ogni forma di amore deve rispecchiarsi verso il cielo e verso la terra, vagliandosi continuamente nell'esercizio dell'equilibrio, approfondendo e valorizzando ciò che si riceve e ciò che si dà. Intimità è crescere in ampiezza, profondità, infinità.

Comunicarsi

Le due parti di una scrittura incomprensibile, sottolineando a sinistra una certa serietà, a destra una leggerezza accennata. Unica comunicazione di un linguaggio diviso in due. Non importa qui la sostanza del linguaggio (incomprensibile), ma l'accidente: il colore. Un unico messaggio può essere espresso in modi diversi.
 
Due tonalità di colore per esprimere due modalità di espressione, a partire da uno stesso contenuto (la scrittura), che può essere strumento di chiusura e incomunicabilità, se la sua serietà è dogmatismo e serietà esagerata, fino al fanatismo del proprio dire; oppure strumento di comunicazione e di dialogo, di accoglienza e di apertura.
 
Non è importante ciò che dici, ma il come lo dici; lo spirito del tuo dire può chiudere o aprire il tuo contenuto morale, umano, spirituale. Coltiva il modo, prima della sostanza.

Altalenanti

Altalena accennata in attesa che qualcuno salga, con segni di possibili progetti e idee che si posso anche assimilare a segnali di fumo che svaniscono; sotto, una dimensione di non chiarezza attende come un mondo indefinito la discesa da una illusione: quella dell'infinito.
 
Il piacere ci porta a divertirci, a svagare la vita e la mente, progettando chissà che, senza accorgerci che come carbone ardente la realtà ci attende sotto, alla discesa dal momento del divertimento. Il cuscino accennato sopra è il contrasto della realtà grigia che sta sotto in attesa.
 
Paura, indecisione ad affrontare la realtà? Possiamo illuderci nel piacere, nel divertimento, nel progettare chissà che; ma solo il richiamo sotto di noi ci ricorda e ci richiama con i piedi per terra, prima o poi, riportandoci a fare i conti con la vita.
L'altalena ci può portare divertimento e serenità, solo a patto di chiarire prima come siamo, quando avevamo i piedi per terra.

Il volto dell'altro



Tratti indefiniti e indefinibili che esprimono e allo stesso tempo nascondono quello che penso dell'altro; forme appena tratteggiate di occhiali che indicano uno strumento difensivo del volto, capelli che pesano e quasi schiacciano mente, cervello e testa dell'altro; unico colore vago e un po' cupo.
 
Vedere l'altro è come vedere noi stessi; facciamo fatica a descriverlo, questo volto suo e nostro; quasi a specchio ci nascondiamo dietro il pregiudizio, con la fatica e la vergogna di mostrare l'identità. Non si vuol parlare (non esiste la bocca), non si vuol ragionare (testa piatta come chiusa da capelli come coperchio), non si vuol vedere (occhiali come difesa da chi guarda e non come strumento per vedere).
 
Immaginiamo noi stessi e gli altri, senza vederci come siamo. Gli influssi e i condizionamenti rovinano i sensi e non ci permettono di accogliere i nostri volti; non vogliamo specchiarci nella nostra identità, è un volto un po' straziato, un po' sofferente, un po' confuso, poco delineato: ecco chi siamo.

Seminare

Semi scendenti a perdere, in apparenza, ma che poi risalgono in progresso verso la luce; da un piccolo neo nero e insignificante, lo scambio a imbuto, quasi una clessidra del tempo le due frecce indicano lo scambio generante non definibile in logica.
 
Piano piano il seme riprende colore, forma e sostanza, risalendo alla luce risorgente, esponendo il risultato vitale e offrendo il frutto della seminagione.
 
Ogni seminagione, anche la più inconsistente, con il tempo entra nel processo solare e luminoso, garantendo al seminatore già il risultato dal suo inizio; come a dire che ogni speranza posta in essere è già all'inizio essenza di certezza.

Cancellare


Cancellare non è mai far sparire, mai è eliminare.
Mettere una cancellata fa anzi emergere ciò che sta dietro di essa, e che - rappresentata dal colore giallo - è sempre e comunque per te una realtà interessante, positiva, che ti ha segnato la vita, fosse anche la realtà più traumatica.
 
Cancellarla significa ora controllarla, averne il giudizio reale, rendere noi superiori ad essa (ecco perché anche se negativa prima, ora è positiva), capaci di gestirla o di restare liberi e non più succubi ad essa.
 
Ogni realtà cancellata ci insegna che non solo che tutto il male non viene per nuocere, ma anche che se riusciamo a cancellarla, ci ha dato comunque il positivo: l'energia per renderla tale. Dietro ogni cancello c'è dunque un passo fatto per la nostra libertà. Non sempre dobbiamo evadere per essere liberi.

Scegliere


La nebulosità del percorso della vita viene intersecato da una luce discendente che attraversa la nebbia e va oltre, scendendo in profondità, finchè si prospetta il bivio, una scelta.
 
Intuizione raccolta nel percorso del caos quotidiano che ci permette di applicare chiarezza e incarnare noi stessi in un sì e un no, un andare a destra o a sinistra, ponendo e proponendo la nostra scelta.
 
Non restare nella nebulosità e nel caos della vita, accogliere le intuizioni che si facciano con il nostro apporto di responsabilità proposte di vita illuminata e illuminante per noi e per tutti.

Energia in espansione

L'azzurro ondulato in modo progressivo indica il presente che si va espandendo nel futuro, e aumentando sottolinea la positività del processo.
 
Il tratto nero, continuativo - diversamente dalle onde separate - perché già reale e fattosi nella storia, indica la negatività che attraversa il progetto provocando il caos e quasi impedendo il farsi del progetto futuro. Inoltre, esso non si amplifica - mentre l'ondulatorio tende all'infinito - proprio perché giace nella relatività.
 
Affidarsi a un futuro di speranza nonostante la smentita del fatto negativo e del relativo storico, che vorrebbe trattenere e trattenersi la realtà così com'è.